Il Cantiere

Notizie Storiche

Il complesso del Monastero delle Benedettine di Lecce forma un’isola monastica che nella topografia religiosa della città barocca risultò al vertice del triangolo rappresentato dai vicini conventi degli Agostiniani di S. Angelo e delle Cappuccinelle di S. Maria di Loreto e fu tra le fabbriche religiose più vaste ed importanti di Lecce.

Dell’antico tempio sono rimasti pochi relitti della decorazione ornamentale casualmente rinvenuti nel 1910. Ai primi decenni del 1500 risale l’elemento verticale a pianta quadrata della torre campanaria, caratterizzato nell’ultimo piano da una decorazione ad archetti e monofore chiuse da transenne lapidee e dallo stemma del Monastero raffigurante il corvo con il pane nelle zampe ad immagine dell’aneddoto tramandato dalla storiografia religiosa.

In base alle notizie riportate nel libro di Michele Paone “Chiese di Lecce”, Congedo Editore, la Chiesa, che nel secolo precedente era stata restaurata dall’Abadessa Raimondina Guarini, fu ricostruita nel 1607 per iniziativa della Abadessa Giovanna Petraroli, e quindi dopo alcuni anni demolita, volendosene realizzare una sul modello della Chiesa napoletana di Regina Coeli e i relativi lavori nell’anno 1627 non erano stati ancora compiuti.

Nei secoli XVII e XVIII i lavori di fabbrica interessarono il Monastero di San Giovanni e dotarono di altari la Chiesa, davanti alla quale si allargava un cortile munito all’ingresso di un cancello. Consacrata nel 1761 dal Vescovo Alfonso Sozy Carafa, la Chiesa era circondata su due lati dal vasto Monastero, una parte del quale fu, agli inizi del 1900, riattata su disegni di Giuseppe Mantovano (1865-1937) ad edificio scolastico.

Sul vestibolo del prospetto monocuspidale della Chiesa, contrassegnato nella nicchia centrale dalla statua lapidea di San Benedetto, è il settecentesco coro delle claustrali, il cui palco, guarnito da una grata dorata, si affaccia nella aula a croce latina della navata, che, per essere stata esente da manomissioni e da rimaneggiamenti, costituisce il più fedele esempio di un interno di Chiesa monastica del Seicento leccese.

Nella descrizione del Paone si legge che l’interno della Chiesa, ingrandito prima del 1961, è ricoperto da un sontuoso soffitto ligneo a lacunari, del tutto simile a quello della Cattedrale, animato dalle seicentesche tele figuranti nella navata i SS. Benedetto e Scolastica e nel transetto le Nozze di Cana, e lastricato da un settecentesco pavimento a riggiole maiolicate, di cui rimangono zone meglio conservate presso il settecentesco altare maggiore, la cui nicchia incastona la policroma statua lignea di San Giovanni Evangelista, riferibile allo scultore napoletano Nicola Fumo, cui vanno pure attribuite le statue dei SS. Benedetto e Scolastica, allogate negli omonimi altari a colonne tortili e risalenti agli anni 1692-1697.

Gli altri due altari della navata, risalenti alla prima metà del secolo XVII, sono dedicati a Sant’Ignazio di Loyola e all’Assunta. Quest’ultimo altare presenta nel fregio un rilievo figurante la creazione di Adamo, il peccato originale e la cacciata dei progenitori dell’Eden e, al di sopra della pala figurante l’Incoronazione della Vergine e Santi Benedettini, nel riquadro, l’ovale della Vergine Assunta, riferibile ad Oronzo Tiso, cui va pure attribuito il riquadro dell’altare maggiore.

Di Serafino Elmo sono, invece, i quadri dei due altari del transetto (1752) figuranti l’Adorazione dei pastori e l’Ascensione di Gesù. Fanno parte dell’arredo della Chiesa le torciere in ferro battuto e dorato, l’ottocentesca custodia dell’altare maggiore rivestita con marmi policromi e adorna di fregi in bronzo dorato, benedetta da Vincenzo M. Morelli, Arcivescovo di Otranto dal 1791 al 1812 le molte tele appese alle pareti della Chiesa e del Coro, datato 1763, e del vasto Monastero, nonché la coppia delle marmoree acquasantiere risalenti al secolo XVIII.

[ap_spacing spacing_height=”15px”]L’intervento di consolidamento e restauro

La chiesa di San Giovanni Evangelista presenta manifestazioni di degrado di porzioni dei lastricati solari e dei muri d’attico, del campanile “piccolo”, delle strutture portanti lignee di copertura e del sottostante cassettonato ligneo, dei paramenti interni della chiesa; gli impianti di illuminazione risultano obsoleti e gli infissi inidonei per funzionalità e decoro.

Il progetto di consolidamento e restauro della chiesa di San Giovanni Evangelista in Lecce è stato finanziato con fondi del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Segretariato Regionale per la Puglia nel 2017. I lavori sono stati affidati all’ impresa Domus Costruzioni s.r.l. con sede in Calimera ed hanno avuto inizio il 14.05.2018 e saranno ultimati il 12.12.2020.

https://www.digitarca.it/benedettine-lecce/

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Consolidamento e Restauro delle strutture di copertura

La prima fase dell’intervento sulla copertura a falda sarà rivolto alla verifica delle capriate che solo nella eventualità si manifestassero gravemente degradate andranno sostituite con capriate similari. Nel caso fossero interessate dal degrado solo alcune parti si procederà alla sostituzione delle stesse eventualmente con placcaggio con profili in microlegno lamellare, bullonatura e tiranti di collegamento e quanto altro per assicurare il corretto assemblaggio. Tutte le travi saranno poi trattate con impregnanti contro funghi ed insetti. In particolare l’intervento prevede le seguenti lavorazioni:

Revisione generale delle strutture lignee portanti del tetto (tavolato, arcarecci, capriate), con la rimozione di tutti gli elementi estranei, la pulizia generale, l’eliminazione del guano, di polveri ed altre impurità ed il trattamento antiparassitario.

– Verifica delle testate sia delle capriate e sia delle travi trasversali e longitudinali costituenti l’orditura di sostegno del cassettonato e bonifica delle strutture murarie in corrispondenza degli appoggi delle testate.

Revisione del manto di copertura in tegole marsigliesi previa verifica della stabilità delle stesse, sostituzione degli elementi degradati con analoghi per materiale e fattura e ripristino dei compluvi di innesto fra le falde.

Revisione generale dei muri di coronamento sottostanti la struttura lignea di copertura mediante pulitura della superficie lapidea interessata da diffuso attacco biologico, stilatura dei giunti e trattamento di protezione finale.

Tutti gli interventi strutturali costituenti l’orditura secondaria in legno che presentassero degrado avanzato potranno essere sostituiti con elementi strutturali in legno lamellare di abete di prima categoria conformi alla normativa DIN 4074 incollati con resina omologata secondo normativa DIN 1052 con classe di resistenza a fuoco REI 60 delle stesse sezioni di quelli esistenti e da sostituire. La copertura sarà poi completata con la posa in opera di pacchetto isolante e ricollocazione finale delle tegole precedentemente rimosse ed accantonate in cantiere con eventuale integrazione.

L’intervento di consolidamento e restauro delle strutture di copertura ha avuto inizio il 03.09.2018.

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Consolidamento  e Restauro Campanile “Piccolo”

A seguito dello smontaggio delle parti cuspidali del campanile al fine di liberare le teste dei fori di ingresso delle armature e procedere all’estrazione delle barre ossidate, è emerso che i campanili sono composti da un nucleo formato da un telaio in c.a. a sezione variabile e trave di collegamento con conci in calcarenite locale di rivestimento; ricerche di archivio hanno evidenziato che tale intervento è stato eseguito nel 1965 ad opera del Genio Civile che intervenne demolendo la struttura esistente, perché pericolante, e ricostruendo i due campanili nel rispetto della forma e degli elementi cuspidali.

La struttura si presenta fortemente deteriorata nel cls e nelle armature pertanto si procederà alla demolizione e successiva ricostruzione dello stesso utilizzando conci in calcarenite locale e conservando gli elementi cuspidali terminali.

L’intervento previsto per il campanile “Piccolo” è stato realizzato nel mese di dicembre del 2019.

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Consolidamento e Restauro Materiali Lignei: Cornice, Gelosie, Pulpito e Portone di ingresso

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Il Cassettonato Ligneo

I principali degradi riscontrati sul cassettonato ligneo e dorato a lacunari probabilmente già oggetto di restauro in anni precedenti sono dovuti ad infiltrazioni di acqua piovana, ad attacchi di insetti xilofagi che ne hanno indebolito la struttura. Sono visibili inserti lignei aggiunti nel precedente restauro.

L’intervento di restauro prevede:

  • rimozione di detriti di varia natura a tergo del cassettonato
  • consolidamento e disinfestazione
  • revisione dell’impianto di sostegno e dell’assito
  • pulitura della superficie
  • revisione di tutti gli elementi che compongono l’opera
  • rifacimento degli elementi mancanti
  • protezione a tergo con la collocazione di fogli di TNT
  • patinatura a mordente di tutti i nuovi inserti
  • verniciatura finale di protezione
  • documentazione tecnico scientifica e fotografica con relazione finale

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Il Cornicione in Legno

Il cornicione in legno dorato ridipinto di bianco corre lungo tutto il perimetro della chiesa a delimitare le decorazioni, probabilmente applicato proprio per garantire un alloggiamento idoneo alle tele, risulta interessato da infiltrazioni di acqua piovana e da attacchi di insetti xilofagi.

L’ intervento di restauro prevede:

  • pulitura della superficie dipinta
  • fissaggio della pellicola delle dorature
  • consolidamento e disinfestazione
  • rifacimento di elementi mancanti/fatiscenti compreso il riassetto ligneo
  • stuccatura delle lacune
  • integrazione pittorica
  • verniciatura finale di protezione
  • documentazione tecnico scientifica e fotografica con relazione finale.

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Le Gelosie

Nella chiesa la cantoria è chiusa da un’alta grata a gelosia lignea in legno dorato e dipinto ad andamento curvilineo; sempre nella navata sono presenti altre quattro grate a gelosia che continuano nel transetto con altre quattro laterali e quattro lisce inserite lateralmente agli altari. Lo stato di conservazione sembra discreto pur essendo ridipinte.

L’intervento di restauro prevede:

  • pulitura della superficie dipinta
  • fissaggio della pellicola delle dorature
  • consolidamento e disinfestazione
  • rifacimento di elementi mancanti/fatiscenti compreso il riassetto ligneo
  • stuccatura delle lacune
  • Integrazione pittorica
  • verniciatura finale di protezione
  • documentazione tecnico scientifica e fotografica con relazione finale

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Il Pulpito

Il pulpito in legno dorato e dipinto ubicato sull’arco trionfale a sinistra della navata si presenta ridipinto con sollevamenti diffusi della pellicola pittorica.

L’intervento di restauro prevede:

  • pulitura della superficie dipinta
  • fissaggio della pellicola delle dorature
  • consolidamento e disinfestazione
  • rifacimento di elementi mancanti/fatiscenti compreso il riassetto ligneo
  • stuccatura delle lacune
  • integrazione pittorica
  • verniciatura finale di protezione
  • documentazione tecnico scientifica e fotografica con relazione finale

Gli interventi previsti in progetto per il consolidamento e restauro dei materiali lignei hanno avuto inizio il 12.10.2018.

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Portone di Ingresso

Il portone d’ingresso in legno massello esternamente ha perso la cromia originale tranne sulle formelle a motivo floreale che conservano ancora tracce di colore sotto una ridipintura. Il legno risulta estremamente arido. All’ interno risulta ridipinto a smalto e da piccoli sollevamenti di tale ridipintura si intravede la cromia originale.

L’ intervento di restauro prevede:

  • pulitura della superficie dipinta
  • smontaggio e rimontaggio dei portoni
  • consolidamento e disinfestazione
  • revisione delle ferramenta/rifacimento artigianale, su indicazione cerniere, maniglie e serrature
  • rifacimento di elementi mancanti/fatiscenti compreso il riassetto ligneo di elementi sconnessi/lesionati
  • stuccatura delle lacune
  • integrazione pittorica con patinatura dei nuovi inserti
  • verniciatura finale di protezione
  • documentazione tecnico scientifica e fotografica con relazione finale
  • ritiro e consegna dal situ alla sede del laboratorio della ditta appaltatrice incluso oneri assicurativi per andata, giacenza e ritorno a restauro ultimato o allestimento di un laboratorio in situ.

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Consolidamento e restauro Opere Lapidee e Dipinti su tela: Arco Trionfale, Fascione a motivi floreali, Tele

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Arco Trionfale

Le superfici decorate dell’arco trionfale, versano in cattivo stato di conservazione. La policromia risulta offuscata e appesantita da ridipinture, da sostanze manutentive ormai alterate e da sudiciume di varia natura, inoltre si notano distacchi e cadute di colore. La doratura appare annerita dal nero fumo delle candele e da particellato atmosferico di deposizione, infine la superficie dorata risulta in alcune zone lacunosa. La pietra leccese, materiale costitutivo del manufatto sopra descritto, appare, da una semplice analisi visiva in discreto stato di conservazione. Si notano inoltre, alcuni distacchi e diverse soluzioni di continuità nelle sigillature.

L’intervento di restauro prevede:

  • rimozione preliminare e pulitura dai depositi superficiali
  • preconsolidamento localizzato
  • fissaggio della cromia e relativi strati preparatori
  • disinfestazione da depositi di origine biologica
  • asportazione dalle superfici policrome/dorate/argento meccato di sudiciume vario, residui di cera
  • trattamento preventivo alla crescita di vegetazione superiore o microorganismi di origine biologica
  • consolidamento
  • rimozione di elementi staccati, previo consolidamento e pulitura dei medesimi, inserimento dei perni in acciaio inox
  • riproposizione di elementi mancanti
  • rimozione delle vecchie stuccature deteriorate/incompatibili e rifacimento delle medesime superfici risanate; l’operazione comprende anche l’asportazione di elementi metallici ormai ossidati, accurata fase di ripresentazione estetica e protezione finale

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Fascione a Motivi Floreali

I dipinti sono posizionati al di sotto del soffitto cassettonato in legno della navata centrale e nella zona absidale. Si tratta di decorazioni floreali dipinte a tempera su una tela a trama larga con una preparazione sottile fissate con chiodi di canna a telai fissi in legno, di circa 70 cm x 200. Poggiano su di un cornicione in legno dipinto di bianco, che corre lungo tutto il perimetro della chiesa, probabilmente applicato proprio per garantire un alloggiamento idoneo alle tele. Lo stato di conservazione è pessimo in quanto nel tempo ci sono state infiltrazioni di acqua provenienti da soffitto, che hanno interessato le tele. I dipinti risultano strappati eschiodati dal telaio in numerose zone, alcune porzioni staccate sono conservate in chiesa. La tela è depolimerizzata e quindi fragilissima, il colore risulta pulverulento.

L’intervento di restauro prevede:

  • pulitura preliminare con spolvero
  • velinatura preliminare
  • smontaggio dell’opera
  • operazioni preliminari all’intervento di foderatura
  • rifoderatura del vecchio supporto
  • montaggio su nuovi telai ad espansione metallici
  • pulitura del dipinto
  • ripresentazione estetica
  • verniciatura finale di protezione
  • rimontaggio dell’opera
  • documentazione tecnico scientifica e fotografica con relazione finale
  • ritiro e consegna dal situ alla sede del laboratorio della ditta appaltatrice incluso oneri assicurativi per andata, giacenza e ritorno a restauro ultimato o allestimento di un laboratorio in situ

 

[ap_spacing spacing_height=”15px”]Tele “San Giovanni Evangelista, San Benedetto e Santa Scolastica” e “Le Nozze di Cana”

Il dipinto ad olio su tela con cornice inserito nel cassettonato della navata raffigurante San Giovanni Evangelista, San Benedetto e Santa Scolastica risulta già restaurato ma sono visibili numerose lacune non integrate.

L’ intervento di restauro prevede:

  • smontaggio dell’opera
  • revisione della pulitura
  • stuccatura delle lacune
  • ripresentazione estetica
  • verniciatura finale di protezione
  • rimontaggio dell’opera
  • restauro della cornice lignea
  • documentazione tecnico scientifica e fotografica con relazione finale
  • ritiro e consegna dal situ alla sede del laboratorio della ditta appaltatrice incluso oneri assicurativi per andata, giacenza e ritorno a restauro ultimato o allestimento di un laboratorio in situ

Il dipinto ad olio su tela con cornice inserito nel cassettonato del transetto raffigurante le nozze di Cana risulta illeggibile a causa di una alterazione della vernice probabilmente dovuto ad infiltrazioni di acque piovane.

L’intervento di restauro prevede:

  • smontaggio dell’opera
  • operazioni preliminari all’intervento di foderatura
  • rifoderatura del vecchio supporto
  • montaggio su un nuovo telaio ad espansione metallico
  • pulitura del dipinto
  • ripresentazione estetica
  • verniciatura finale di protezione
  • rimontaggio dell’opera
  • restauro della cornice lignea
  • documentazione tecnico scientifica e fotografica con relazione finale
  • ritiro e consegna dal situ alla sede del laboratorio della ditta appaltatrice incluso oneri assicurativi per andata, giacenza e ritorno a restauro ultimato o allestimento di un laboratorio in situ.